Le segnalazioni ampiamente riportate dai media in merito ad alcuni casi di complicanze tromboemboliche che hanno interessato un numero limitatissimo di persone su alcuni milioni di soggetti vaccinati con due tipi di vaccino (Astra Zeneca e J&J) hanno determinato una conseguente preoccupazione nelle donne che assumono un contraccettivo estroprogestinico.
Come è noto il rischio di base di una complicanza tromboembolica nella popolazione femminile generale è di 2 su 10.000 e diventa circa 5 su 10.000 nelle donne che assumono la pillola estroprogestinica con una leggera variabilità in base al tipo di ormone contenuto. Ovviamente si tratta di un rischio significativamente inferiore a quello che si corre in gravidanza (circa 10 volte di più rispetto alla pillola) e dopo un intervento chirurgico o una immobilizzazione di un arto per frattura oltre a tutta una serie di altri fattori di rischio tra i quali l’obesità e il fumo.
La complicanza trombotica venosa eccezionalmente associata all’assunzione di estroprogestinici spesso legata a fattori di rischio concomitanti e sottovalutati interessa gli arti inferiori e ancora più raramente può coinvolgere i polmoni.
Nonostante la gravità è comunque una complicanza curabile con farmaci anticoagulanti. La trombosi che sembra invece essere associata ad alcuni vaccini anti Covid 19 interessa invece i seni venosi cerebrali e si ritiene possa essere una risposta immunitaria anomala contro le piastrine e quindi non trattabile con i comuni anticoagulanti. Si tratta pertanto di due complicanze trombotiche seppur eccezionali di natura completamente diversa.
Per questo motivo nessuna associazione medica, nessuna società scientifica e nessun ente di sanità pubblica consiglia oggi la sospensione della contraccezione ormonale nelle donne in concomitanza con la vaccinazione anti Covid 19.