La International Society of Hypertension ha recentemente pubblicato su Hypertension e sul Journal of Hypertension le sue nuove linee guida di pratica clinica, in cui presenta raccomandazioni per la gestione dell’ipertensione negli adulti di età pari o superiore a 18 anni. «Abbiamo cercato di delineare i migliori approcci alla gestione dell’ipertensione e di fornire raccomandazioni ottimali ed essenziali per gli operatori sanitari» spiega Thomas Unger, della Maastricht University nei Paesi Bassi, autore principale del documento.
I ricercatori affermano che per la diagnosi di ipertensione, la pressione sanguigna di una persona deve essere di almeno 140/90 mmHg, e che la misurazione deve avvenire in ospedale o in ambulatorio, ed essere ripetuta più volte. Secondo il documento, gli individui con pressione ai limiti più alti della norma (130-139/85-89 mmHg) potrebbero beneficiare di interventi sullo stile di vita e in alcuni casi assumere medicinali, mentre i soggetti con ipertensione confermata devono ricevere un adeguato trattamento farmacologico. I pazienti con ipertensione, in particolare quelli con una storia familiare di malattie cardiovascolari, devono essere sottoposti a valutazione di ulteriori fattori di rischio, tra cui età, sesso, frequenza cardiaca, aumento del peso corporeo, diabete e abitudine al fumo. I ricercatori sottolineano che modificare lo stile di vita è la prima linea di trattamento anti-ipertensivo, ed è utile anche per migliorare l’effetto dei medicinali. Per quanto concerne il trattamento farmacologico, questo dovrebbe mirare a una riduzione della pressione arteriosa di almeno 20/10 mmHg, idealmente con un target di 140/90 mmHg nel giro di tre mesi. «Riteniamo che queste linee guida semplificate saranno utili a livello globale e che potrebbero essere di grande utilità in particolare nei paesi che non hanno le proprie linee guida nazionali per la gestione dell’ipertensione» concludono gli autori.